Persa tra sapori così tanto distintivi, nell’odore di Mare e la sensazione di essere di nuovo lì.

E faccio mio il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera”, perché decidiamo di prenderla qui, da “L’Arte del Gelato” certificato d’eccellenza 2014)
Ed è così, un’emozione continua.
Stavolta si sale verso Erice.
Così inizia un’Amicizia che ha dato il via ad una serie di weekend che ci ha condotto fino a Vienna, tutti insieme.
Bella al tramonto, bella di notte.
Un posto di eterna e rara bellezza che non poteva non far parte di questo tour.
(Ok, sì! Ho saltato una tappa. L’insolazione. La guardia medica. E un veterinario che al mio svenimento nel ristorante “fermi tutti, SONO UN VETERINARIO, ci penso io!“.
Ecco, appunto, tralasciamo Sciacca!)
Consiglio a chiunque di andare in questo posto e di farlo in un altro periodo dell’anno.
Ad Agosto è stupendo, ma attira troppi troppi turisti che, come noi, con il proprio asciugamano coprono ogni pezzettino di questa scalinata di argilla bianca che si infrange sul mare…
(Siamo infatti costrette a salire fino in cima per godere a pieno del panorama e puntare la nostra prossima meta: Ragusa)
Non so dire dove si trova precisamente tra Ragusa e Ibla.
Ma so che è lì.

Nella passeggiata notturna, nel proprietario del nostro B&B, Araba fenice (anche questo premiato da Tripadvisor con un certificato di eccellenza) e non stento a crederlo.
Per la sua colazione homemade, per i simpatici battibecchi tra i proprietari, per il loro amore per Roma e i consigli per scoprire una Ragusa autentica.
Come piace a noi.
Un’altra perla.
Decidiamo di scoprirla a bordo del calesse di Corradino, uomo-leggenda di questo posto.

Ma lo avevamo messo in conto.
Prima di raggiungere Ortigia ed innamorarcene, lasciamo le valigie e ci concediamo una doccia veloce in un ostello: LolHostel
Se esistesse la categoria di ostelli a 5 stelle, questo entrerebbe di diritto tra i primi posti. Pulito, nuovo, giovane e soprattutto…una camerata tutta per noi!
Iniziamo la scoperta della città e la fortuna anche stavolta è dalla nostra.
Soprattutto quando incontriamo due siciliani Doc trapiantati a Roma da 10 anni a cui chiediamo informazioni per raggiungere un locale consigliatoci dal proprietario dell’ostello e…con i quali alla fine trascorriamo la serata.
Le giornate in spiaggia vissute con un mazzo di carte in mano, perché “giocare a Scopone Scientifico è una cosa seria”

Calda, bella, riposante, frizzante.
E qui non possiamo e non vogliamo saltare la tappa obbligata da Wine&Charme, un posto di rara bellezza reso unico dai racconti del sig. Antonio.
Ma si riparte e stavolta l’itinerario improvvisato dice San Vito Lo Capo.
L’itinerario stabilito dal navigatore prevedere tutto entroterra.
Per questo nonostante la stanchezza decido di farmi un regalo (e ovviamente Fra non mi lascia sola) così lasciamo le valigie presso l’ennesimo angolo di paradiso che ci ospiterà per questa notte Siciliana, Villa il Carrubo, e ci dirigiamo verso la spiaggia.


Mi sento in pace con i 5 sensi e vorrei quell’attimo non finisse mai.
Ma San Vito lo Capo ci chiama per la serata e ancora di più La riserva dello Zingaro per l’indomani.Facciamo colazione, con la nutella fatta in casa e il pane caldo e dopo un caloroso saluto con i proprietari di casa, siamo pronte! Si riparte: scarpe comode e curiosità di scoprire questo paradiso di cui tanto abbiamo sentito parlare.


Non prima di fare tappa al mercato di Ballarò e non prima di mangiare un arancino (o arancina? a quanto bare il dibattito è apertissimo!) e si riparte.
I ricordi sono vivi, il calore sulla pelle quasi lo stesso e il sapore del mare e della rosticceria siciliana pronto a ingolosirmi come se fossi seduta ad un tavolo con il menù in mano, di nuovo.
Con la stessa intensità, la stessa compagnia e le stesse sorprendenti scoperte.
Sicilia, bellissima e sorprendente! Ciao! dueingiro.blogspot.it
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Assolutamente d’accordo! 😉
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