“È viaggiare stando fermi, è vivere altre vite”
Questo ho pensato quando Venerdì sera sono stata alla mostra fotografica di Alex Mezzenga di Nuovi Scenari Roma e dei suoi allievi.
La mostra collettiva “Una foto per Genova” (gli entroiti di quanto venduto saranno un omaggio di beneficenza alla città di Genova) nasce da un viaggio nella Creatività affrontato durante questo ultimo laboratorio creativo.
Ad aprire la mostra le foto del Maestro.
Un lavoro geniale. Alex propone il gioco dell’identificazione:
“..La maschera che ognuno di noi indossa è il proprio nome, un disegno che si sovrappone fisicamente al corpo. Un atto, quello di scriversi, che è una dichiarazione di disponibilità in un’epoca in cui predomina il ripiegamento e la chiusura. Un gioco che va fatto insieme ad altri (è difficile scriversi da soli allo specchio) e che testimonia della componente sociale di questo gioco del riconoscimento.”
Mi giro e mi trovo davanti al lavoro di C. Formisani.
“…l’idea della rinascita e del venire al mondo. Rinascita nell’elemento acquatico, simbolo per eccellenza della vita.”
La resa è stupenda. Ma è l’idea che ha vinto: è il mio preferito.
Da questa distanza apprezzo al meglio il lavoro di V. Cammalleri.
L’emblema della frase iniziale.
“...avevamo come compito quello di rappresentare degli orizzonti…ma dovevo studiare per l’esame di Stato così ho deciso di creare a casa degli orizzonti immaginari…”
Ed è così che ci ritroviamo a New York, a Parigi e ovunque la mente sia in grado di andare.
Torno bambina ammirando le foto di M. Sgrulletti.
Il suo lavoro mi prende e mi trascina con forza ad una ventina di anni fa.
Il suo lavoro mi riscalda.
Trovo molto affascinante anche il lavoro di S. Domenici che capovolge la visione del mondo.
“…attaccando un principio inconfutabile: quello di gravità…”
E nascono così due mondi, uno sopra l’altro.
Mi perdo nei vicoli di Bruges con il lavoro di I. Magrini
Non ci sono mai stata ma ancora una volta è questo lo stimolo per pensare di prendere una valigia e partire di nuovo.
E sì, se si può viaggiare anche stando fermi…si può comunicare anche senza parlare.
Questo lo racconta N. Gubinelli che realizza un autoritratto dove la comunicazione è non verbale ma affidata ai segni delle mani.
“…Un linguaggio universale, mani nitide e in primo piano…”
Il mio viaggio continua così, guardando queste foto e tutte le altre presenti.
Quello di alcune foto invece è appena iniziato. Ieri si è tenuta un’asta e il ricavato dei lavori venduti sarà devoluto ai ragazzi del Teatro della Gioventù di Genova, teatro duramente danneggiato durante l’alluvione del 9 Ottobre scorso.
Per maggiori info:
+39 366. 3432713
www.nuoviscenariroma.it
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